Michele Colombino

 

 

 

Anno di Nascita: 1926

Anno di Inizio Attività: 1967

Paese di Residenza: San Pietro Val Lemina 

Lavoro: Impiegato bancario in pensione 

Ruolo: Fondatore e Presidente Onorario

 

 

 

 

Come le è venuta l’idea di fondare una banda?

 

All’epoca ero Sindaco di San Pietro Val Lemina e mi resi conto che l’unico luogo di ritrovo per i giovani, e non solo, era la trattoria del paese. Anch’io mi recavo lì dopo le Giunte Comunali e così, un giorno, proposi l’idea di creare una banda. Partimmo con due insegnanti (uno di tromba e uno di clarinetto) che iniziarono a dare lezioni di musica ai neo-suonatori. Anche perché, nel frattempo, scoprii che nel 1924 era già presente la banda della parrocchia di San Pietro Val Lemina e che tre o quattro suonatori erano ancora in paese. Ne è passato di tempo!

 

Ha altri interessi oltre alla banda?

 

Sono stato per anni amministratore comunale e regionale. Ho inoltre fondato, e la presiedo ancora oggi, l’associazione “I Piemontesi nel mondo” che negli anni si è sviluppata grazie a una serie di relazioni internazionali che hanno portato anche alla creazione di vari monumenti “Ai Piemontesi nel mondo” come quello presente a San Pietro Val Lemina.

 

Durante la sua esperienza le bande sono cambiate?

 

L’istituzione banda ha dovuto aggiornarsi come tutto il resto. Le bande hanno ceduto il vecchio repertorio per camminare a passo coi tempi passando dalle vecchie canzoni popolari al repertorio originale di oggi. Il tutto seguendo l’interesse per la realtà locale e per la diffusione culturale della musica bandistica.

 

Che musica ascolta nel tempo libero?

 

Principalmente opere e musica classica. Non ascolto la musica “di San Remo”.

 

Che difficoltà o stimoli ha avuto nel far parte del direttivo della banda?

 

Avevamo già dei problemi quando iniziammo ma erano facilmente risolvibili perché la gente era abituata ad impegnarsi e si viveva in una realtà pubblica più stabile e meno macchinosa. Quando contribuimmo a fondare l’ANBIMA (Associazione Nazionale Bande Italiane Musicali Autonome) in Piemonte ci fu una spinta notevole per la banda che riuscì anche ad avviare i primi corsi musicali strutturati secondo programmi definiti. Oggi siamo certamente in una situazione più difficile e complicata in cui bisogna seguire infiniti iter burocratici che poi magari si risolvono con un nulla di fatto. Ma sono felice, e li ringrazio sinceramente, che oggi ci siano ottimi insegnanti che si prodigano per i nostri corsi musicali, validi maestri che seguono la parte artistica e un direttivo dinamico ed efficiente che si impegna con costanza per mantenere attiva la nostra bella banda.