Marco Rostagno

 

 

 

Anno di Nascita: 1988

Anno di Inizio Attività: 2003

Paese di Residenza: Frossasco

Lavoro: Ingegnere progettista

Materia Insegnata: Solfeggio

Ruolo: Presidente dal 2015 al 2021; Consigliere dal 2021 al 2022

 

 

 

 

 

 

Nasce a Torino nel 1988 e nel 2001 si iscrive al Corso Triennale di Orientamento Bandistico della Provincia di Torino, seguito presso la Filarmonica Pinerolese di Frossasco, che completa nel 2004.

 

Nel 2003 entra, suonando il Saxofono Contralto, come membro effettivo della Filarmonica Folkloristica Pinerolese che, dal 2004, diviene Filarmonica Pinerolese di Frossasco. 

 

Nel 2014 entra, come Saxofono Tenore, nel Corpo Musicale di Villar Perosa e nel Complesso Bandistico Bagnolese e, dall’anno seguente, nella Società Filarmonica Morettese.

 

Nel 2016 e nel 2019 partecipa proficuamente ai Master di Perfezionamento Musicale organizzati da ANBIMA Torino. Ha seguito inoltre varie Masterclass con i Maestri Elias Di Stefano, Elisa Marchetti, Flavio Bertoni e Fiorenzo Pereno.

 

Dal 2016 insegna Solfeggio presso la Filarmonica Pinerolese di Frossasco.

 

 

 

Consiglieresti a qualcuno di suonare in banda? Perché?

 

Perché fra le tipologie di gruppi musicali la banda è quello che ti permette di esibirti con più frequenza grazie alle varie occasioni che si hanno. È vero che le orchestre si esibiscono ogni settimana ma per arrivare a quei livelli è necessario un lungo percorso di studi. Inoltre, in banda ci sono giovani e meno giovani che ti permette di relazionarti con persone adulte o di varia provenienza che altrimenti non avresti modo di conoscere. La banda è una sorta di piccola società.

 

Trovi faticoso lavorare e venire a suonare in banda?

 

Un po’. Perché suono in tante bande, se suonassi in una banda soltanto lo troverei certamente meno faticoso.

 

Suoni anche altri strumenti?

 

Il tamburo da una dozzina di anni circa, il saxofono tenore ed ora mi sto approcciando al basso tuba.

 

Cosa vuol dire insegnare a solfeggiare? 

 

Non è facile perché dopo diversi anni che si suona alcune cose vengono spontanee e risulta difficile spiegarle a chi le deve fare per la prima volta. Inoltre la musica è anche fatta di sensazioni e queste sono ancora più difficili da spiegare. Usando l’esperienza però posso dare consigli e aiuti empirici agli allievi per risolvere i problemi che ogni volta si presentano e quando superano l’ostacolo è sicuramente una bella emozione. 

 

È stimolante far parte del direttivo della banda?

 

Sì. Perché abbiamo comunque un minimo di potere decisionale nel senso che le cose si realizzano come le abbiamo immaginate. Ovviamente la routine quotidiana è un po’ più stancante ed impegnativa ma i progetti scolastici che realizziamo presso le varie scuole, quando vengono accettati e realizzati come li abbiamo pensati e proposti, sono molto gratificanti. E i concerti o i raduni di bande che abbiamo organizzato sono riusciti come li avevamo immaginati ed è una bella soddisfazione.