Bruna Bianciotto

 

 

 

Anno di Nascita: 1953

Anno di Inizio Attività: 1983

Paese di Residenza: Frossasco

Lavoro: Commessa

Materia Insegnata: Solfeggio 

Ruolo: Musico

 

 

 

 

 

 

 

Durante la tua esperienza le bande sono cambiate?

 

Moltissimo, e in meglio. Una volta si suonavano pezzi poco noti e poco curati, oggi invece si suonano brani più impegnativi ma decisamente più belli. Anche le esibizioni sono parecchio diverse. È cambiato anche l’ambiente che è sempre scherzoso e piacevole. Apprezzo anche molto la sincerità che c’è fra i vari suonatori e l’impegno che ognuno mette nelle prove e nelle esibizioni per la buona riuscita dell’esecuzione finale.

 

Ti fa piacere suonare con qualcuno che suona il tuo stesso strumento o preferiresti essere l’unica? Perché?

 

È meglio suonare con qualcun altro, sia per il confronto che ne scaturisce sia perché da sola dopo un po’ mi annoio!

 

Perché hai scelto il tuo strumento?

 

Mi piace il suono e mi piace anche la sua forma. La sua caratteristica forma a pipa mi ricorda la pipa che fumava mio papà e mi ricorda anche mio zio, che suonava già in questa banda, quando mi portò a vedere tutti gli strumenti bandistici fra cui scelsi il saxofono.

 

Ti piacerebbe suonare in orchestra? Perché?

 

Sì, mi piacerebbe e mi sarebbe piaciuto. Ma per motivi di lavoro appena ho imparato a suonare mi sono dovuta trasferire e poi, quando con la mia famiglia sono tornata a Frossasco, ho ricominciato in questa banda.

 

Cosa vuol dire insegnare a solfeggiare?

 

Solfeggio è noioso ed è anche difficile perché è come imparare a leggere una nuova lingua. Per i ragazzi cerco di fare lezioni più leggere e più giocose in modo che possano aiutarli nell’apprendimento. Ed è una cosa che trovo molto gratificante perché mi piace stare con i miei allievi cercando di trasmettere quello che è per me la musica.